Il fenomeno ha anche legami con la criminalità giovanile, il teppismo ed il vandalismo.
Il bullismo per essere definito tale deve presentare tre caratteristiche precise:
- Intenzionalità
- Persistenza nel tempo
- Asimmetria nella relazione
Vale a dire che deve essere un’azione fatta intenzionalmente per provocare un danno alla vittima; ripetuta nei confronti di un particolare compagno; caratterizzata da uno squilibrio di potere tra chi compie l’azione e chi la subisce. Il bullismo, quindi, presuppone la condivisione del medesimo contesto.
Insegnanti e genitori sono chiamati ad aiutare le vittime di bullismo, ma anche gli stessi bulli, ad imparare modalità relazionali assertiva (rispettose di sè e dell'altro). Quali comportamenti e azioni possiamo mettere in campo per contrastere il fenomeno del bullismo?
L'errore più grande sta in alcuni genitori che non riescono a vedere nel proprio figlio un comportamento da bullo. Altri invece "incitano" tale comportamento insegnando ai figli che quando ci si trova in un gruppo bisogna sempre prevalere, altrimenti non si è al centro dell'attenzione. Quindi io credo che se un bambino o ragazzo, per far piacere ai propri genitori, non riesce a emergere per cose buone, allora vuole trovare altre strade ed ecco che individua il più debole e lo provoca o lo danneggia non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Da una mia esperienza con mia figlia posso dire che il bullismo psicologico incide molto sul comportamento dei bambini sia a casa che a scuola, la mia fortuna è che me ne sono accorta in tempo e, parlandone anche con l'isegnante, la bambina ha capito che quei compagni che la prendevano in giro perchè a scuola era sempre partecipe e pronta lo facevano solo perchè non riuscivano ad essere allo stesso livello ed erano un pò invidiosi.
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