Il processo di socializzazione permette all'individuo di entrare effettivamente a far parte della società in cui è nato, poichè gli insegna a riconoscere e utilizzare lorme, i comportamenti, i ruoli, le istituzioni di cui la società si compone.Alla base del processo di socializzazione vi è un intreccio inscindibile di meccanismi biologici ( come le tendenze innate e le predisposizioni ad apprendere) e di fattori culturale ( fra cui le punizioni e le ricompense, l'imitazione, l'identificazione)La socializzazione si divide in Primaria e Secondaria:La socializzazione primaria avviene nei primi anni di vita generalmente nell'ambito famigliare ed è finalizzata all'acquisizione delle competenze sociali di base (come la capacità comunicativa e la capacità di entrare in relazione con gli altri).La socializzazione secondaria, che interviene successivamente attraverso il contatto con realtà esterne alla famiglia ( per esempio la scuola), permette l'acquisizione di competenze sociali specifiche, legate alla scelta dei ruoli che l'individuo assumerà nella società.
Nell’incontro tra i due sistemi educativi, rispettivamente rappresentati dalla scuola e dalla famiglia, diventa possibile delineare le reciproche aspettative. L’ insegnante può conoscere meglio gli alunni soprattutto se ha la possibilità di confrontarsi con i loro genitori.
Gli alunni non possono essere educati a settori ma in modo globale, così da poter crescere come persone capaci di compiere delle scelte in un mondo che si apre ai loro occhi con una vastissima gamma di proposte e di possibilità.Quindi tra insegnanti e genitori deve potersi sviluppare un vero patto che consenta ad entrambi di conoscere i percorsi a scuola e a casa dei ragazzi, tanto da poter costruire insieme il loro futuro.In tal senso dovrebbe avvenire un’integrazione tra i due sistemi in questione. Quali le difficoltà che limitano una positva integrazione fra questi due sistemi? e come superarle?
Nell’incontro tra i due sistemi educativi, rispettivamente rappresentati dalla scuola e dalla famiglia, diventa possibile delineare le reciproche aspettative. L’ insegnante può conoscere meglio gli alunni soprattutto se ha la possibilità di confrontarsi con i loro genitori.
Gli alunni non possono essere educati a settori ma in modo globale, così da poter crescere come persone capaci di compiere delle scelte in un mondo che si apre ai loro occhi con una vastissima gamma di proposte e di possibilità.Quindi tra insegnanti e genitori deve potersi sviluppare un vero patto che consenta ad entrambi di conoscere i percorsi a scuola e a casa dei ragazzi, tanto da poter costruire insieme il loro futuro.In tal senso dovrebbe avvenire un’integrazione tra i due sistemi in questione. Quali le difficoltà che limitano una positva integrazione fra questi due sistemi? e come superarle?
oggigiorno i nostri bambini sono iperstimolati da informazioni e immagini" mas media", giornali,computer che interagiscono con la famiglia ,e la scuola ,per questo motivo a mio avviso, presentano una maggiopre attivita'.Anastasia
RispondiEliminaPer educare all'apprendimento è essenziale che gli insegnanti individuino gli stili cognitivi deglialunni assegnati alla loro classe. Pertanto, sono pienamente d'accordo con le teorie espresse dal dott. Enrico Farina
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