Non sta mai fermo un attimo


"Non si ferma mai un minuto. Non posso togliergli gli occhi di dosso senza che combini guai. Tocca tutto quanto mettendo sottosopra la casa. Corre e si arrampica dappertutto e quando gli parlo mi sembra di parlare al muro, proprio non ascolta. Le maestre si lamentano in continuazione per il suo comportamento e quasi ogni giorno torna da scuola con una nota sul quaderno. Non so proprio come comportarmi, ho provato con le buone e con la cattive. Non ne posso proprio più".
Una volta bambini come quello sopra descritto erano etichettati come “caratteriali”, oppure come affetti da “disarmonia evolutiva”. Nel nostro Paese siamo arrivati con un certo ritardo a capire che tali problematiche vanno inquadrate secondo un’ottica ben diversa. L’espressione “bambino iperattivo” è ultimamente diventata sempre più di uso comune. Ma quando possiamo dire che un bambino è veramente iperattivo e quando invece si tratta di un bambino solo vivace, disobbediente o semplicemente maleducato? La linea di demarcazione non sempre è ben delineata ed occorre il parere di un esperto per poter identificare quando il comportamento del bambino è veramente problematico. I termini più usati per identificare quei bambini il cui comportamento è eccezionalmente iperattivo sono quello di sindrome ipercinetica oppure di disturbo da deficit d’attenzione e iperattività. In realtà alcuni psicologi ritengono che non sia sempre corretto parlare di “disturbo” riferendosi a tali problematiche. Molti tra i soggetti identificati come iperattivi presentano infatti numerose caratteristiche positive oltre all’iperattività. Spesso sono ben dotati dal punto di vista intellettivo, sono molto intuitivi e abbastanza creativi. Di solito però l’ambiente circostante (la famiglia, la scuola, il gruppo dei coetanei) non è pronto ad accogliere individui che presentano tali caratteristiche di iperattività e impulsività. Il disturbo si crea spesso dall’incontro-scontro tra un bambino che assume determinate modalità di comportamento e un ambiente impreparato a reagire nel modo più adatto.
Per prima cosa, quando si sospetta che sussista un problema di iperattività, il bambino va sottoposto ad un’accurata valutazione. In seguito è necessario che genitori ed insegnanti si avvalgano di una consulenza psicologica sistematica per apprendere i metodi da applicare, tenendo comunque presente che per poter conseguire risultati concreti sono indispensabili costanza e sistematicità nell’uso di tali procedure.
Quale atteggiamento assumere nei confronti di un minore "iperattivo"?

20 commenti:

  1. stabilire i ruoli genitori-figli, impartire le regole farle rispettare senza sentirsi in colpa. Maria Patrizia Lucia.
    terzo circolo Battipaglia.

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  2. anonimo ha detto...
    non sempre sono d'accordosu i ruoli da avere ma le regole sono sempre da rispettare nei limiti













    a

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  3. Penso che l'atteggiamento giusto dovrebbe partire gia dall'insegnante a patto che conosca il metodo per operare su questa malattia altrimentiil bambino subirà delle conseguenze.

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  4. A volte i genitori si trovano ad affrontare momenti in cui i propri figli manifestano situazioni di irrequietezza e agitazione.
    L' importante è cercare di capire qual' è la causa di questo comportamento, se dipende da disagio familiare, sociale o è legato ad una fase di crescita.
    Se questo problema diventa costante nel tempo e i genitori si accorgono di non essere capaci di risolverlo da soli è opportuno rivolgersi ad uno specialista.

    P.O.N. Genitori di Olevano sul Tusciano
    Ida C., Anna M., Teresa T., Rosa V.

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  5. E importante stabilire un rapporto empatico con il bambino per ottenere maggiore attenzione a piccole regole di convivenza, tenendo presente la sua limitata capacità di attenzione. Ovviamente si tratta di un piccolo passo. Anna - Antonella

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  6. LA FAMIGLIA DOPO UN INCONTRO CON GLI INSEGNANTI POTREBBE CONCORDARE CON QUESTI ULTIMI DI RIVOLGERSI AD UNO SPECIALISTA PER RICERCARE LE CAUSE DI TALI ATTEGGIAMENTI.

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  7. la nostra esperienza scolastica ci ha fatto incontrare,proprio quest'anno, un bambino che presenta i classici atteggiamenti di un individuo iperattivo e con problemi di linguaggio; il nostro sforzo è stato proteso al rispetto delle regole del vivere insieme e al contenimento dell'irrequietezza. Tutto ciò non è bastato e quindi riteniamo opportuno l'intevento di uno specialista per poter attuare metodi adeguati ad una concreta soluzione del problema.
    scuola dell'infanzia Angri II

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  8. Una volta individuato la causa di tale comportamento,ed aver usato delle adeguate strategie al caso senza aver ottenuto nessun risultato positivo; in accordo con la famiglia si richiede la consulenza dello specialista.

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  9. Confondere l'iperattività con la vivacità è molto facile.la vivacità molte volte è dovuta alla scarsa abilità dei genitori nel dare delle regole,mentre il bambino iperattivo ha anche una componente aggressiva e va valutato da esperti.

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  10. Pensiamo che sia indispensabile stabilire una sinergia di intenti e interventi tra gli insegnanti e i genitori dei bambini che presentano queste caratteristiche comportamentali;per avere dei "risultati" è necessario avere il supporto di un esperto che possa individuare le giuste strategie per aiutare la scuola e la famiglia e soprattutto il bambino a modificare il proprio comportamento.La figura dell'esperto è indispensabile perchè è difficile stabilire il confine tra vivacità e un vero e proprio disturbo comportamentale.

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  11. Importante è il rapporto genitore-insegnante solo se c'è una collaborazione attiva tra le due agenzie educative è possibile individuare le strategie da adottare:
    1)Cercare di capire se il bambino è iperattivo o solo molto vivace;
    2)chiedere l'aiuto dell'esperto se necessario.
    Tutto ciò solo se c'è un buon rapporto con i genitori altrimenti la conflittualità andrà a discapito del bambino. Spesso infatti accade che i genitori non sapendo come affrontare il problema, ritengono la scuola e soprattutto l'insegnante incapace di affrontare i comportamenti iperattivi del bambino.3°Circolo Pagani

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  12. IN QUALITA' DI INSEGNANTE E COME TALE MANCANTE DELLE COMPETENZE MEDICHE NECESSARIE SONO PERFETTAMENTE D'ACCORDO CHE, TROVANDOSI DI FRONTE A BAMBINI CON QUESTI ATTEGGIAMENTI OCCORRE AFFIDARSI ALLA CONSULENZA DELLO PSICOLOGO.PERO'CREDO CHE SPESSO NON SI TRATTI DI CASI PATOLOGICI E QUESTO L'HO SPERIMENTATO PERSONALMENTE.
    NEL CORRENTE ANNO SCOLASTICO HO AVUTO DUE ALUNNI CON LE STESSE CARATTERISTICHE.QUALSIASI STRATEGIA E' SEMBRATA INUTILE, ANZI IN ALCUNI MOMENTI SERVIVA AD AUMENTARE L'ATTEGGIAMENTO DI IRREQUIETEZZA E DI INDISPONENZA. QUELLO CHE PERO'MI E' RISULTATO CHIARO IN MANIERA INEQUIVOCABILE E' CHE, IN QUESTI DUE CASI, IN FAMIGLIA NON SI DA' MOLTA IMPORTANZA ALL'INSEGNAMENTO DEI RUOLI E DEL RISPETTO DELLE REGOLE. PERTANTO I BAMBINI CREDONO CHE SI POSSA FARE CIO' CHE SI CREDE, CON CHIUNQUE E IN QUALSIASI CONTESTO. INSEGNANTE 3° CIRCOLO PAGANI

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  13. LA CAUSA DELL'IPERATTIVITA' DOVUTO ALLA MANCANZA ATTENZXIONE DEI GENITORI NEI RIGUARDI DEI PROPI FIGLI. I QUALI RITENGONO LA SCUOLA COME LUOGO DI PARCHEGGIO SENZA CERCARE DI CoLLABORARE E DI RISOLVERE LE PROBLEMATICHE CON LER INSEGNANTIPER CERCARE INSIEME DELLE STRATEGIE PIU' IDONEE

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  14. il deficit di attenzione e di iperattività devono essere sempre diagnosticati da un professionista sanitario.Occorre il parere diun esperto per poter identificare,quando il comportamento è veramente problematico.E' compito dell'insegnante segnalare i bambini che manifestano questi problemi e se il disagio sarà conclamato bisognerà predisporre un piano educativo individualizzato.FILOMENA E ANTONIO DEL TERZO CIRCOLO DI PAGANI

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  15. Noi nsegnanti abbiamo parecchie esperienze con bambini che hanno i sintomi su indicati e spesso non riusciamo a gestire correttamente la situazione anche perchè la famiglia non collabora o non ammette che esiste un problema.
    Spesso usiamo l'arte di arrangiarsi per poter lavorare al meglio in classe. A volte adottando soluzioni che non sono le migliori ma che ci danno dei momenti di respiro.

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  16. Ma quando ci troviamo di fronte un alunno particolarmente vivace ma non iperattivo, perchè l'esperto ha stabilito che non lo è, come si fa? Il probema resta!
    E' realistico pensare che si può educare la famiglia?
    Boh!
    I.C Altavilla S.

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  17. Sono concorde nell'affermare che oggi con eccessiva superficialità e poca competenza si etichettano i bambini come "iperattivi". Sarebbe opportuno pianificare corsi di formazione mirati a potenziare nei docenti abilità specifiche.

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  18. Come insegnare il rispetto e l'amore se la TV mostra solo violenza?
    Come possiamo paragonare la noia della nostra lezione alla vivacità che si vede nei videogiochi e nei films?
    Mi chiedo se una volta esistevano i bambini iperattivi o la disciplina severa riusciva a conenerli? Maria Elodia e Flavia I.C. Altavilla S.

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  19. Dopo un'osservazione sistematica del comportamento dell'allievo, documentata da tutti i docenti della classe, si rilevano e si confrontano le effettive azioni di disturbo del ragazzo.I docenti decidono di attuare le stesse strategie di recupero comportamentale in attesa di un eventuale intervento dell'esperto che suggerirà un percorso più adeguato all'alunno,pianificato in collaborazione con la scuola e la famiglia.

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  20. fermarsi ad ascoltare,cercare di leggere nei suoi occhi e sicuramente sarà il suo amore ad insegnarmi la strada giusta per continuare un percorso insieme.E se la mia competenza non è adeguata al compito chiederò aiuto a chi sa piu di me.

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